MENU

recensioni

mercoledì 14 luglio 2010

Partenza fulminante con i magici Bad Plus

Mai come nella serata del debutto di questa ottava edizione il Jazzontheroad è stato in grado di osare così tanto. Ad aprire il festival 2010 nella consueta cornice di Piazza Tebaldo Brusato è stato lunedì sera il jazz modernissmo dei Bad Plus. Un trio decisamente lontano dai canoni imposti dall’ortodossia, che ha offerto - confermando quanto preannunciato in apertura dal patron Francesco Schettino - «un inizio strepitoso» per la rassegna.
Un po’ rigida nelle prime battute, alla formazione composta dal pianista Ethan Iverson, sal contrabbassista Reid Anderson e dal batterista David King, sono bastati pochi minuti per rimettere in moto quella potente macchina espressiva che da più di dieci anni ha portato i tre ai vertici dell’avanguardia jazz mondiale, distinguedosi per l’incredibile contemporaneità del linguaggio. Dagli spazi infiniti offerti dal primo brano, introdotto con estrema delicatezza da Iverson, il trio si è poi espresso nelle forme che gli sono proprie: continui cambi di metrica, alternati da momenti di grande lirismo, esasperazione armonica e una batteria incalzante, a tratti marcatamente rockettara. Il tutto esaltato da un dialogo serratissmo, caratterizzato da improvvisazioni estenuanti ma anche da frequenti «obbligati».
Addio caro vecchio swing. Quello dei Bad Plus è un jazz energico, vitale, che affonda nel nuovo, frutto di un background culturale dove della tradizione mainstream non si sente neppure l’eco, capace di fondere momenti grunge a intervalli dall’andamento funky, passando per rare ma efficaci ballad dalle atmosfere rilassanti. Un jazz dalla multiforme natura, fatto di virtuosismo e ricerca delle forme meno convenzionali.
Una performance senza confini, forse oltraggiosa per quelli che il jazz si ostinano a guidicarlo secondo i granitici parametri del «loggione». Ma il bello del Jazzontheroad è anche questo.
Degna di nota anche la parte introduttiva di questo primo live del festival cittadino, che anche quest’anno ha voluto dedicare ampio spazio agli scrittori locali. Per la prima tappa della sezione «Sconfini letterari» Massimo Migliorati ha proposto alcuni brani dal sapore amarcord del suo libro «D’Intorno», accompagnato dalle sonorità visionarie offerte dalla chitarra di Paolo Bacchetta. Buona la prima. P.BOR.


 


Articoli successivi


Articoli precedenti